C’è della Schlein in questa Armocromia: ‘power dressing’ e comunicazione politica

Il 25 aprile viene pubblicata una intervista su Vogue Italia dove la segretaria del PD Elly Schlein, dichiara di avere una consulente di immagine: mai cosa più scabrosa fu detta...

Fonte: Unsplash.com

A quanto pare – a sentire televisione e salotti -siamo tutti caduti dal pero quando abbiamo scopeto che dietro un personaggio pubblico c’è anche chi pensa alla sua immagine.

C’è da dire che Elly Schlein è stata un personaggio chiacchierassimo e messo in discussione in questi ultimi mesi e dunque sottoposta al severo giudizio dei media. Sarà la giovane età, sarà che è una donna al vertice di un partito che a quanto pare si sta risollevando dopo anni di stato vegetativo, ma un fatto è certo: tutto ciò che la segretaria del PD fa, passa sotto la lente di ingrandimento sia dei media che dei suoi colleghi.

È stato il caso della sua intervista per Vogue Italia, pubblicata lo scorso 25 aprile, dove il giornalista Federico Chiara, ha voluto dare una lettura di Elly a 360°, tra interessi musicali, anni universitari a Bologna, lavoro e salvaguardia della sua vita privata. Ma è stato proprio un argomento sfiorato dalla Schlein (riassumibile in una manciata di righe) a scatenare l’indignazione. Ovvero il fatto che abbia deciso di affidarsi a una consulente di immagine per la scelta del suo abbigliamento, l’esperta in armocromia e personal shopper Enrica Chicchio.

È subito caccia alle streghe. Il nome della Chicchio viene spiattellato su diversi articoli dove vengono messi in dubbio la sua professione e, soprattutto, i costi di questo tipo di servizio. Questa polemica fondata sul nulla ha visto così la Chicchio costretta a intervenire sul suo profilo Instagram dove scrive:

“Abbiamo bisogno di autenticità, di un look che rappresenti noi stessi. L’unica armatura di Elly è il potere delle sue idee. Saranno la sua passione e adesione ai suoi ideali a difendere il suo (difficile) lavoro.”

Massimo Gramellini nel suo programma Le Parole è addirittura andato a scomodare Rossella Migliaccio, imprenditrice e fondatrice dell’Italian image institute, oltre che a essere la prima esperta di immagine ad aver fatto esplodere il fenomeno dell’armocromia in Italia.

Migliaccio, oltre a dare una infarinatura delle tecniche che utilizza nell’analisi cromatica al conduttore, spiega anche che il caso specifico della Schlein non è niente di straordinario in quanto la cura della propria estetica è parte integrante della comunicazione politica da sempre. 

Infatti, la vera domanda da porsi in tutta questa faccenda è: ma siamo veramente così ingenui da pensare che un personaggio pubblico, (in questo caso anche politico) non abbia dietro di sé un team di specialisti che curano la loro immagine, gestisca la loro presenza online, un ufficio stampa e via dicendo?

La storia raccontata si concentra sulla ipotetica vanità di una donna che vuole farsi carina, che chiacchiera su una rivista di moda (dunque frivola) di come ami spendere per avere i vestiti ‘in palette’. Perdendo completamente di vista il fatto che sia un personaggio che quando decide di mostrarsi rappresenta una istituzione e soprattutto un ruolo (nel suo caso oltre che leader di un partito, anche deputata), e che la comunicazione politica passa ovviamente anche da come si sceglie di presentarsi anche a livello estetico.

La scelta di comunicazione di Matteo Salvini di presentarsi in questi anni agli eventi con una tuta da ginnastica o mettendo divise delle forze dell’ordine per mostrarsi amico del popolo, non lo ha esentato dalle critiche, ma la sua si è rivelata una strategia coerente con il suo percorso politico e di propaganda comunicativa. Questo per dire che esiste un pensiero dietro ciò che viene fatto vedere che va bel oltre il concetto di cura estetica, che spesso invece viene rimarcata come una colpa alle donne che si muovono in ambienti istituzionali.

di Nicole Bonori

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